I racconti dei soci

 

 

………………….. in Vespa.

 

 L’aria pungente di una domenica mattina di inizio primavera, sembra volerci invitare a desistere dal partire per un raduno motoristico.

 Un pallido sole, riscaldando l’umidità scesa nella notte appena trascorsa, crea nelle campagne sottostanti la sede stradale una nebbiolina che rende il paesaggio circostante magico, quasi fiabesco.

 Il silenzio intorno è rotto, oltre che dal ronzio delle Vespe, da rare automobili di passaggio ma, sopra tutto ciò, si ode distintamente il canto di volatili per i quali, come del resto per noi, la giornata è da poco iniziata.

 Sulla strada che porta al raduno, il casuale incontro con altri vespisti, provenienti da luoghi diversi, è un misto di meraviglia ed allegria per la soddisfazione di condividere la stessa passione.

 Dentro una risaia si scorgono immobili, candide garzette ancora assopite.

 Aironi cenerini assistono curiosi, dalla sponda di un fossato, al nostro passare mentre altri, volando nella nostra stessa direzione sembrano volerci accompagnare durante il nostro vagare.

 Lunghi filari di viti semi spogli, ornano le verdi colline dell’Oltrepò.

 L’acqua di un ruscello di campagna scorre lentamente creando piccoli gorghi.

 In un campo di golf, i giocatori trascinano lentamente, quasi con fatica, i loro caddy dai quali spuntano in maniera curiosa alcune mazze da golf.

 Voltando il capo verso la strada appena percorsa, è possibile ammirare il lungo serpentone formato da centinaia di vespe che seguendo coloro che aprono il corteo, richiamano alla memoria uno sciame che segue la propria regina.

 Vermigli papaveri fanno capolino in mezzo a campi di spighe e ai bordi delle strade.

 Mietitrebbie al lavoro tra i campi coltivati, sollevano polvere e grano che spinti dal vento si depositano sulla sede stradale disponendosi come un lieve e soffice tappeto, solleticando le nostre narici con un intenso profumo di erba tagliata.

 Ragazzini al fianco dei genitori, ci accolgono festosi dietro i cancelli delle loro case in piccoli borghi di pianura,  meravigliati per un evento inaspettato. 

 Dal sagrato di una chiesa, alcuni fedeli assistono stupiti, al transitare chiassoso ed allegro, caratteristico di ogni raduno, di cimeli di un tempo, e negli occhi dei più anziani sembra di scorgere un misto di gioia e tristezza forse legato a ricordi del tempo ormai trascorso.

 La giornata, tra stanchezza ed un po’ di malinconia, volge ormai al termine e ognuno di noi  mestamente, si avvia solitario verso casa, ma il pensiero è già rivolto al prossimo raduno durante il quale, sarà possibile fare nuovi incontri e provare nuove emozioni, con l’immancabile Vespa.

                                                                                                MAURIZIO